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Scandalo telecardiologia, sgamati: ecco i numeri strampalati del primo mese

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Sgamati, per la terza volta, a sparare numeri scientificamente a caso mentre gli si allunga il naso. Perdonateci il lieve ritardo rispetto alla conferenza stampa di presentazione dell’eccelso servizio di telecardiologia, ma abbiamo avuto bisogno di procurarci una calcolatrice seria questa volta, non una di quelle che probabilmente hanno usato per realizzare le slide date in pasto ai giornalisti e quindi all’opinione pubblica. Appare un po’ più chiaro il perché della voce tremante di Ottavio Di Cillo, responsabile della telecardiologia del Policlinico mentre gonfiava il petto per tutti.

Eravamo stati profeti quando avevamo detto che il mese di ottobre sarebbe stato chiuso con oltre 10.500 elettrocardiogrammi. Tutto bene, dunque. Previsioni rispettate con oltre 5.500 elettrocardiogrammi (550 media giorno) fatti nei dieci giorni che hanno preceduto la conferenza stampa in pompa magna del 3 novembre. Alla fine gli elettrocardiogrammi effettuati nei 31 giorni di ottobre sono stati 10.739. Ci sono cascati tutti, pure il meticoloso presidente Emiliano, che in questa storia a nostro avviso si è inspiegabilmente sbilanciato troppo.

Il giorno dopo la presentazione alcuni giornali riportavano: “Bilancio dei primi trenta giorni – Dall’analogico al digitale – a ottobre effettuati 10.739 ECG, registrato il 2% di slivellamenti (cioè infarti ndr.) – Con il vecchio Cardio on line erano circa il 6%”. Fino alla sorpresa della diminuzione degli infarti e i dati sulla nuova telecardiologia: meno falsi allarmi. Tutte dichiarazioni rilanciate in conferenza stampa dal direttore generale del Policlinico, Vitangelo Dattoli. Adesso, però, non c’è più neppure l’alibi della sperimentazione, mai effettuata a bordo delle ambulanze, come invece dichiarato nel progetto approvato. Dattoli adesso dichiara che ad ottobre si è eseguita una media di 346 elettrocardiogrammi al giorno: 10.739 (allegato 1). Cominciamo seriamente a dubitare sulle competenze della pur eccellente Consis nella difficile operazione di elaborare dati. Per comprendere meglio la faccenda pubblichiamo le slide consegnate durante la conferenza stampa.

(Allegato 5 – slide numero 1) – Ottavio Di Cillo presenta i dati su casi reali, con l’aggiunta di casi test, arrivando al totale del 31 ottobre 2015. Sono inseriti i dati giorno per giorno di tutto il lavoro svolto nel mese. Come si può leggere, vengono dichiarati 7.740 ECG reali e 2.999 prove che sono state fatte per imparare ad usare il sistema visto che i corsi non sono stati eseguiti. Scusate, ma le prove non dovevano essere fatte prima che iniziasse il servizio?

(Allegato 6, slide numero 2) – Parliamo dell’andamento giornaliero, calcolato dai casi reali meno quelli test. Ma perché perdere tempo a leggere i numeri giorno per giorno? Se nella slide 1 abbiamo i totali, nella slide 2 basterebbe sommare i numeri giorno per giorno per avere lo stesso risultato. Ma cosa è successo? I casi totali sono diventati 10.749 invece di 10.739; quelli reali sono passati da 7.740 a 9.155 e i test da 2.999 a 1.594. Potrebbe essere un refuso, va bene, seppure i dati Consis li estrae dal database online del Policlinico.

(Allegato 7, slide numero 3) –  Continuiamo con il confronto dei casi totali per centrale operativa. In questa slide i dati sono tornati ad essere 10.739 invece dei 10.749 di quella precedente.

(Allegato 8, slide numero 4) – I numeri si fanno man mano più imbarazzanti, fino al confronto dei casi reali nelle diverse fasce orarie. I casi reali sono diventati 10.609, contro i 9.155 dell’allegato 6 e i 7.740 dell’allegato 5. Per favore, date una calcolatrice a Consis e a tutti i protagonisti di questa assurda storia sulla quale la Procura non ha ancora steso il velo pietoso.

(Allegato 9, slide numero 5) – Siamo al controllo dei casi reali nelle diverse fasce di età. Da 0 a 11 anni; e poi da 14 a 19; da 20 a 40; da 41 a 60; da 61 a 80; da 81 99; più di 100 anni. Attenzione, perché adesso arrivano altri numeri clamorosi. I casi reali sono diventati 8.276, contro quelli delle slide precedenti: 10.609, 9.155 e 7.740.

(All. 10, slide nuemro 6) – Si analizzano le sindromi coronariche acute. In questo caso, augurandoci che gli STEMI (infarti) e i NSTEMI siano stati presi su pazienti reali e non nelle prove. Le percentuali inserite darebbero come ECG reali 7.636 per gli STEMI e 7.666 per i NSTEMI. Altri numeri da giocare al lotto, compresa la percentuale superiore del 25% sugli STEMI comunicati da Cardio on line.

(Allegato 11, slide numero 7) – I dati si concentrano sui tempi di diagnosi. Anche qui, e siamo francamente stufi di vedere questo scempio, i casi reali sono diventati 7.540. In pratica, i numeri da giocare per i casi reali riportati nelle slide, sono uno diverso dall’altro e per semplicità ve li riportiamo in sequenza: 9.155, 10.609, 8.276, 7.636, 7.666 e 7.540. L’unica cosa con cui i numeri sono coerenti è la confusione delle carte, che abbiamo cercato di riordinare.

In occasione della presentazione dei numeri sballati di cui vi abbiamo appena dato conto, è successo anche altro. A differenza di quanto dichiarato tra gli altri anche dall’ex presidente della Regione Nichi Vendola, il governatore Emiliano ha sparato a raffica contro la Cardio on line, prendendosi la responsabilità di fare dichiarazioni pesantissime. I numeri dell’azienda privata sono ufficiali e certificati da lavori scientifici pubblicati a livello internazionale (858.288 elettrocardiogrammi al 30 settembre scorso). Li abbiamo reperiti semplicemente andando sul loro sito internet e chiedendo successivamente alcune conferme.

E allora proviamo a fare un po’ di confronto. Nel mese di settembre 2015, l’ultimo mese “pieno” (allegato 2) sono stati effettuati 9.926 elettrocardiogrammi e gli STEMI (infarti) sono stati 54. Per chi non volesse prendere una calcolatrice: 54 su 9.926 dà un risultato dello 0,54%. Se, invece, fosse stato il 6% com’è stato dichiarato in conferenza stampa e poi riportato il giorno dopo, il risultato che avremmo ottenuto sarebbe stato di ben 595 elettrocardiogrammi, cioè 541 elettrocardiogrammi in più. Analizzando il dato totale di infarti rilevati negli undici anni di attività di questo sistema “dannoso e pericoloso” per la salute pubblica, perché è riuscito solo a ridurre la mortalità del 50% e a diventare un riferimento in tutta Europa (allegati 3-4), vediamo che su 858.288 elettrocardiogrammi, il numero di infarti è stato di 7.633. Parliamo di una media dello 0,88%. Fosse stata del 6% come dichiarato impropriamente, avremmo avuto un numero di 51.497 STEMI (infarti), cioè 43.864 in più.

Dattoli dichiara che gli STEMI sono stati l’1,09 %. Ciò significa, lo dicono i numeri non noi – che gli infarti sono aumentati del 25%. Nella percentuale, poi, ci sono tutti quelli falsi (del Policlinico), che stanno togliendo posti letto a chi ne ha davvero bisogno e stanno “svegliando” a pagamento medici che potrebbero dormire tranquillamente a casa propria.

 

 

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