Al netto della connettività, il sistema della nuova telecardiologia non sarebbe dovuto partire. Lo abbiamo dimostrato pubblicando le carte che incastrano chi ha barato e adesso, invece di dare spiegazioni, va a pontificare nei convegni sul futuro della telemedicina e sul rilancio di ospedali in territori non di sua competenza. Che strano paese l’Italia.
Scavando a fondo nelle ultime delibere firmate dal direttore generale del Policlinico di Bari, Vitangelo Dattoli, scopriamo che Daniele Amoruso, “Responsabile Comunicazione Istituzionale e Delegato per la Telemedicina” dell’Azienda pubblica sarebbe stato fatto fuori. Non sappiamo cosa sia successo esattamente, se ci sia stata un’indagine interna, se siano arrivati ordini superiori, ma se non fossimo riusciti a sederci ai tavoli decisionali, questa storia si sarebbe consumata dietro le ristrutturate stanze della direzione generale, come al solito al gran segreto.
Cos’è successo? Il Policlinico e Dattoli, che si è preso “il cetriolo della fase regionale”, sta impazzendo perché non riesce a trovare cardiologi. Pare si sia messo anche lui al telefono, insieme ad altre eminenze della sanità pubblica, per telefonare e promettere a destra e a manca un posto nella centrale della telecardiologia. Peccato solo che quanti accettano devono accontentarsi, senza contratto, della promessa di “mettere almeno piede nel Policlinico”. La situazione è delicata.
Il direttore generale del Policlinico continua a firmare delibere di convenzione con Asl pubbliche e aziende private per la ricerca di cardiologi. Non riesce a coprire i turni nonostante il servizio sia iniziato un mese fa e abbia avuto 19 mesi per provvedere. Il siluramento di Amoruso appare, seppure non in maniera evidente, proprio nelle delibere. Ne pubblichiamo due in maniera esemplificativa. Sono la numero 1620 del 19 ottobre 2015 (convenzione con l’Asl di Bari – allegato 1) e la numero 1636 del 26 ottobre 2015 (convenzione con la CBH S.p.A – allegato 2).
Dall’elenco dei destinatari, con un tratto di penna e una sigla – evidentemente per validarne la scelta – è stato cancellato Daniele Amoruso, appunto “Responsabile Comunicazione Istituzionale e Delegato per la Telemedicina”. Nel percorso che ha portato alla firma dei documenti da parte di Vitangelo Dattoli, Alessandro Delle Donne, Maria Giustina D’Amelio e Pasquale Cassese, deve essere arrivato l’ordine di bannare il radiologo con forti interessi privati nel settore della telemedicina, essendo amministratore di fatto della Doctor Srl.
Radiologo che, forse – stando ad alcune indiscrezioni – potrà tornerà a meritare l’indennità di rischio spettante alla categoria, finora percepita nonostante non facesse da anni una radiografia. Da chi è arrivato l’ordine? Chi ha siglato la cancellazione? È stata aperta e chiusa un’indagine interna? Che dice l’Anticorruzione del Policlinico? E il presidente Emiliano ha letto la relezione in cui Amoruso dipana i dubbi sul suo conflitto di interesse? Speriamo, così come lo sperano tutti i pugliesi, che questa vicenda non finisca con la cancellazione dei titoli dalla targhetta appesa fuori dalla stanza del dottore e con la cancellazione dalle delibere.
Sempre secondo alcune indiscrezioni, sarebbe stata organizzata per il 30 ottobre e subito annullata una conferenza stampa per la presentazione dei dati della nuova telecardiologia. Pare, sempre da fonti interne alle stanze dei bottoni, che si voglia riorganizzarla fuori Bari per il 2, 3 novembre. Mettetevi l’anima in pace, la conferenza va fatta e non non mancheremo per nessuna ragione al mondo. Vi preghiamo di mandare anche a noi il comunicato stampa, ma non aspettatevi domande accomodanti. Portate le carte, noi porteremo le nostre. Sarebbe una bella occasione per un confronto sui contenuti.
L'articolo Scandalo Telecardiologia, scaricato Amoruso: cancellato dalla ricerca dei cardiologi sembra essere il primo su Edizione di BARI - Il quotidiano italiano.