Il progetto di Telecardiologia Helis è falso. La Giunta Vendola il 2 aprile 2014 ha affidato il servizio di telecardiologia nell’emergenza-urgenza al Policlinico di Bari su un progetto inestistente. Avete letto bene. Helis, quando è stato approvato, non esisteva. Il fatto è gravissimo ed è supportato come sempre da documenti ufficiali, disponibili a chiunque abbia una certa dismestichezza con le scartoffie (Pubblicati nella galleria fotografica ndr.)
LA CRONOLOGIA – Il DSS Helis è stato presentato dal gruppo di lavoro composto da Ottavio Di Cillo, Tommaso Fiore, Stefano Favale, Daniele Amoruso, Francesca Di Serio, Nunzio Porfido il 28 febbraio 2014; istruito con parere favorevole da Mariangela Lomastro (moglie dell’attuale direttore dell’Area della Salute della Regione Puglia, Giovanni Gorgoni) e da Giovanna Labate nel mese di marzo 2014; ratificato dall’ex direttore della Area della Salute, Vincenzo Pomo e dall’ex assessore regionale alla Salute Elena Gentile (sotto inchiesta per la gara sull’acquisto di circa 200 defibrillatori di cui parleremo in seguito) sempre nel mese di marzo e deliberato fuori sacco dall’allora presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e dagli assessori regionali Angela Barbanente, Elena Gentile, Giovanni Giannini, Silvia Godelli, Guglielmo Minervini, Fabrizio Nardoni e Alba Sasso, il 2 aprile 2014 (D.G.R. 585/2014). Tradotto, la delibera di giunta regionale richiamata in tutti i documenti ufficiali sul sistema.
LA PARTENZA E IL BREVETTO – L’avvio della procedura amministrativa per la costruzione del prototipo, che ancora oggi è un prototipo senza l’indispensabile autorizzazione del Ministero della Salute, è del 28 maggio 2014 (atto dirigenziale della Regione Puglia n. 220). Il piano dettagliato di attuazione del progetto Helis è stato consegnato il 30 giugno 2014 dal Consorzio Consis al Servizio Innovazione della Regione Puglia (gli ormai famosi Living Labs di cui parleremo nel dettaglio con altri documenti interessanti, che a nostro avviso meriterebbero l’attenzione dalla Guardia di Finanza). Lo stesso giorno in cui Consis consegna il piano dettagliato di attuazione, il 30 giugno, il direttore generale del Policlinico di Bari, Vitangelo Dattoli, quello che invita l’ingegnere Vito Bavaro a firmare “apocrifo” il verbale di una riunione alla quale quest’ultimo non ha mai partecipato, scrive: “il DSS Helis è sottoposto a procedura di brevetto ancora in itinere ed è segreto”. Non vorremmo che la segretezza fosse dipesa proprio dal fatto che non esistesse alcuna domanda di brevetto.
LO SBUGIARDAMENTO DI CONSIS – Non siamo noi a dirlo, insospettiti dalla mancanza del codice che accompagna ogni richiesta di brevetto, ma lo dice lo stesso Consorzio Consis il 30 settembre 2015, ben 15 mesi dopo la dichiarazione di Dattoli. Siamo alla presentazione in pompa magna dei risultati finali della sperimentazione mai effettuata a bordo delle ambulanze, nel servizio di emergenza-urgenza del 118. Consis scrive il 30 settembre 2015: “Non sono registrati o in corso di registrazione Brevetti e/o Diritti di proprietà industriale”. C’è una ulteriore conferma. Quello che doveva essere l’oggetto del progetto: “Lo sviluppo di un sistema software di DSS a supporto dei processi diagnostici e terapeutici cardiologici e la sua sperimentazione nell’ambito dell’emergenza territoriale” in corso d’opera diventa altro: “Da personale di ambulanza a personale di ambulatorio”. La motivazione? “L’indisponibilità in tempo per la chiusura del progetto dei mezzi e delle infrastrutture da parte delle istituzioni preposte alla gestione dell’emergenza sul territorio”.
L’ASSURDITA’ – Di che stiamo parlando? Quale esperienza ha il Policlinico in materia di telecardiologia nell’emergenza? Non sarà solo per “il gusto” personale di Daniele Amoruso ch vuole fare la telecardiologia pubblica senza lavorare perché “Nel pubblico si può spendere di più facendo un po’ meno bene?” Manca persino la sperimentazione. Come denunciamo da alcune settimane medici, infermieri e tutto il personale del 118, sono stati buttati allo sbaraglio, senza quel supporto che hanno al contrario ricevuto dal vecchio sistema di telecardiologia. Poniamo un’ultima domanda in questo nuovo filone della nostra inchiesta giornalistica. Dove sono i dati della sperimentazione annunciata e messa nero su bianco nei documenti ufficiali? E se si scoprisse che in realtà quei dati non esistono perché all’epoca della sperimentazione mancavano fisicamente, come abbiamo scritto, apparecchi, tablet e centrale?
LA CHIOSA – E chiudiamo – dandovi appuntamento alle prossime puntate – con un anedotto di gossip scientifico. Era il 26 giugno 2014. Presentazione del progetto Siam presso la sala conferenza di Asclepios, al Policlinico di Bari. Daniele Amoruso, ovviamente moderatore, annuncia l’intervento della dottoressa Maria Orlando, direttore operativo del Consorzio Consis. L’esperta avrebbe dovuto presentare i risultati del progetto. Con grande naturalezza, invece, senza neppure scusarsi per il mancato intervento o senza che nessun altro riferisse quei dai al suo posto – probabilmente per la presenza di chi avrebbe potuto contestare – quei dati non sono più stati forniti e la dottoressa Orlando è scomparsa dando così la possibilità al moderatore, capo ufficio stampa del Policlinico, poi divenuto responsabile della Telenmedicina dello stesso Policlinico e amministratore di fatto della Doctor Srl, Daniele Amoruso, di chiudere e salutare tutti. Qualcuno, però, ha rovinato la festa. Voi in ogni caso continuate a pregare perché non siamo noi a dire che la nuova telecardiologia non funziona, sono le relazioni tecniche e i verbali ufficiali.
L'articolo Scandalo telecardiologia, Helis: approvato un progetto inesistente sembra essere il primo su Edizione di BARI - Il quotidiano italiano.